Sono creature sorprendenti, quasi aliene, ed eternamente prive di pelliccia.
Parliamo dei gatti senza pelo: una categoria molto più varia di quanto si possa immaginare.
Se sei come la maggior parte delle persone, probabilmente quando pensi a un gatto senza pelo ti viene in mente un’unica razza: lo Sphynx. La sua notorietà è tale da far credere che sia l’unico felino glabro al mondo, ma in realtà non è così.
Il tratto genetico che rende un gatto privo di pelo è raro, ma presente in più razze. Alcune di queste sono ancora in fase di sviluppo o sperimentali, mentre altre fanno già parte a pieno titolo della comunità felina riconosciuta.
In questo articolo esploreremo il mondo dei gatti senza pelo: scopriremo la storia di questa mutazione genetica, in che modo questi gatti si differenziano dai loro cugini con pelliccia e conosceremo sei affascinanti razze glabre.
Le 5 migliori razze di gatti senza pelo
#1Sphynx
Quando si pensa a un gatto senza pelo, quasi sempre viene in mente lo Sphynx, conosciuto inizialmente come *gatto canadese senza pelo*.
La storia ebbe inizio a Toronto negli anni ’60, quando una gatta a pelo corto di nome Elizabeth partorì un gattino glabro. A causa del pool genetico limitato e della scarsa conoscenza dei geni responsabili della nudità, l’allevamento della razza incontrò non poche difficoltà e richiese anni di lavoro.
Le prime cucciolate naturali di Sphynx comparvero a Toronto e in Minnesota circa dieci anni dopo. Alcuni amanti dei gatti amano definirlo il “re” delle razze feline senza pelo, associandolo simbolicamente all’antico Egitto.
#2Bambino
Panoramica della razza
- ORIGINE: Stati Uniti
- PESO ADULTO: 5-9 libbre (2,3-4,1 kg)
- GRUPPO: Pelo di piccole e medie dimensioni
- ALTEZZA: 7-8 pollici (18-20 cm)
- DURATA DELLA VITA: 9-14 anni
- PREZZO: $ 1.800 – $ 3.000
Il Bambino è, in sostanza, un piccolo gatto nudo dalle proporzioni nane.
Il nome deriva dall’italiano “bambino”, che significa appunto “bambino”: se lo avvolgessi in una coperta, potresti quasi scambiarlo per un neonato umano. Questo micio è un concentrato di dolcezza, con il corpo glabro tipico dello Sphynx e le zampe corte ereditate dai munchkin.
La razza è infatti il risultato dell’incrocio tra gatti munchkin, responsabili del nanismo, e gatti Sphynx, che donano l’aspetto senza pelo. Al momento è considerata una razza sperimentale, ma sta rapidamente conquistando popolarità tra gli appassionati di gatti rari ed esotici.
#3Cavallo di Peterbald
Il Peterbald è una razza unica che unisce le caratteristiche del Donskoy e dell’Oriental Shorthair. Dal primo eredita l’assenza di pelo, mentre dal secondo trae il muso affusolato, le grandi orecchie e gli eleganti occhi a mandorla.
Una particolarità affascinante di questa razza è il metabolismo insolitamente rapido, che sembra contribuire anche a una capacità di guarigione più veloce rispetto ad altri gatti.
Il Peterbald nacque a San Pietroburgo, in Russia, nel 1994, e venne ufficialmente riconosciuto dalla TICA nel 2009. Nonostante ciò, rimane ancora oggi una razza rara al di fuori della Russia.
#4Donskoj
Conosciuto anche come Russian Hairless, il Donskoj somiglia molto allo Sphynx dal punto di vista fisico, ma è geneticamente diverso. A differenza dello Sphynx, che deve la sua nudità a un gene recessivo, il Donskoj è privo di pelo a causa di un gene dominante.
La razza è stata sviluppata nel 1987 e ha ottenuto il riconoscimento ufficiale dalla TICA nel 2005.
#5Levkoy ucraino
Il Levkoy ucraino è un gatto dall’aspetto davvero singolare, capace di catturare immediatamente l’attenzione.
Questa razza unisce il corpo glabro del Donskoy alle orecchie piegate tipiche dello Scottish Fold, creando un aspetto insolito e inconfondibile. È stata sviluppata nei primi anni del XXI secolo, quindi rappresenta una novità relativamente recente nel panorama felino.
Nonostante abbia guadagnato popolarità tra appassionati in Russia e Ucraina, il Levkoy ucraino non è ancora riconosciuto da nessuna delle principali associazioni internazionali di allevatori o amanti dei gatti.
Quali sono le origini dei gatti senza pelo e come sono diventati popolari?
La caratteristica della mancanza di pelo sembra essere emersa per la prima volta all’inizio del XX secolo. Nel 1902, infatti, alcuni gatti furono donati a EJ Shinick dagli indiani Pueblo, i quali sostenevano che quegli esemplari fossero gli ultimi discendenti di un’antica razza azteca.
La vicenda venne riportata anche nella pubblicazione del 1903 The Book of the Cat, che include la corrispondenza tra il signor Shinick e il signor HC Brooke, documentando così una delle prime menzioni ufficiali di gatti glabri nella storia moderna.
“Una varietà straordinaria, di cui non sembra esserci quasi nulla di noto, è il gatto senza pelo, e non possiamo fare di meglio che citare per esteso la descrizione data dal proprietario di quella che, se la sua supposizione dovesse sfortunatamente rivelarsi corretta, fu l’ultima coppia di questi animali peculiari, di cui forniamo un ritratto. Possiamo solo aggiungere, pur rammaricandoci profondamente che il signor Shinick non abbia accoppiato i suoi gatti, la sincera speranza di poter sapere che ha scoperto l’esistenza di altri esemplari.”
La presunta origine azteca di questi gatti glabri contribuì a renderli ancora più affascinanti, e la coppia posseduta dal signor Shinick acquisì una certa notorietà. In quel periodo, altri esemplari senza pelo venivano chiamati “gatti senza pelo del Nuovo Messico”, “gatti senza pelo messicani” o “gatti aztechi”.
Il termine “gatto messicano senza pelo” era generalmente accettato per tutti i gatti senza pelo fino ai primi anni ’30, quando una gatta francese (questa completamente ricoperta di pelo) diede alla luce dei gattini senza pelo.
Tuttavia, nessuno è riuscito ad allevare gatti con questa anomalia genetica fino agli anni ’60, quando è nata la razza di gatto senza pelo più conosciuta al mondo: lo Sphynx.
Lo Sphynx e tutte le altre razze di gatti senza pelo hanno alcune caratteristiche comuni. Ecco alcuni fatti interessanti e sfatati miti sui gatti senza pelo di ogni razza.
Curiosità sui gatti senza pelo

I gatti Peterbald sono generalmente sani, con un’aspettativa di vita di 12-15 anni e pochi problemi di salute significativi.
1. Non sono veramente glabri, anzi, sono pelosi!
È un po’ fuorviante chiamarli “senza pelo”: in realtà, la maggior parte di queste razze non è completamente calva. Sono ricoperti da un sottilissimo strato di peluria, quasi invisibile. Al tatto ricordano la superficie vellutata di una pesca calda oppure la morbidezza scamosciata di una borsa dell’acqua calda.
2. Non sono nemmeno ipoallergenici.
Questa convinzione deriva da un termine improprio. Non sono i peli la causa delle allergie, bensì la forfora. La proteina allergenica è prodotta nella pelle e nella saliva del gatto. Poiché i peli sono a diretto contatto sia con la pelle che con la saliva, diventano un veicolo che trattiene e diffonde la forfora nell’ambiente domestico.
Non esiste quindi un gatto totalmente anallergico: alcune razze producono meno allergeni di altre, ma nessuna ne è priva del tutto.
3. Sono più sensibili alla temperatura rispetto agli altri gatti.
I gatti senza pelo sono molto più esposti agli sbalzi di temperatura rispetto agli altri felini: senza il mantello che li protegge, rischiano di raffreddarsi facilmente. Per questo può essere utile vestirli con cappottini o maglioncini, soprattutto nelle stagioni fredde. Di notte, amano rifugiarsi sotto le coperte accanto ai loro padroni, approfittando del calore umano per mantenersi al caldo.
Allo stesso modo, la mancanza di pelo li rende vulnerabili anche al sole. La loro pelle può scottarsi rapidamente se esposta troppo a lungo, motivo per cui devono essere protetti dalla luce diretta con zone d’ombra, indumenti leggeri o creme solari specifiche per animali.
4. La loro pelle richiede cure amorevoli e delicate.
Come gli esseri umani, anche i gatti senza pelo hanno una pelle delicata che può diventare secca o grassa. Per contrastare la secchezza è utile applicare un idratante leggero e atossico, mentre l’accumulo di sebo rende necessario un bagno settimanale. Durante il lavaggio è importante dedicare attenzione alle pieghe della pelle e ad altre zone dove lo sporco tende a depositarsi.
Privi di pelliccia protettiva, questi gatti accumulano facilmente residui anche in orecchie, occhi e zampe. Per mantenerli puliti tra un bagno e l’altro, si possono usare salviette umidificate delicate, come quelle per neonati, sempre assicurandosi che siano sicure e prive di sostanze irritanti.