Questo articolo riguarda l’acne del gatto (nota anche come acne felina, acne del mento, follicolite o foruncolosi). Lo scopo di questo articolo è offrire una spiegazione chiara e semplice sull’acne del gatto per i proprietari di gatti.
Cos’è l’acne del gatto?
L’acne del gatto non è molto diversa da quella umana, anche se presenta alcune differenze.
Nei gatti, come nelle persone, si tratta di una condizione della pelle che si manifesta quando i follicoli piliferi si ostruiscono con sebo e cellule morte. In entrambi i casi, i pori ostruiti si presentano come punti neri e brufoli, e l’infezione che interessa i follicoli porta allo sviluppo completo dell’acne.
Negli esseri umani, l’acne è più frequente durante l’adolescenza ed è legata ai cambiamenti ormonali, in particolare all’aumento degli androgeni (ormoni maschili).
Nei gatti, invece, questa condizione può comparire a qualsiasi età: i giovani non sono più predisposti degli adulti.
Quanto è comune l’acne nei gatti?
I casi lievi di acne felina sono piuttosto comuni, con segni poco evidenti che spesso passano inosservati ai proprietari (la pelle resta nascosta sotto il pelo). Le forme avanzate e più gravi, invece, sono meno frequenti e possono risultare difficili da trattare.
Come si sviluppa l’acne nei gatti?

I gatti sviluppano più spesso l’acne attorno alle loro grandi ghiandole sebacee, situate sul mento, sulle labbra e alla base della coda.
L’acne del gatto è collegata a un particolare tipo di ghiandola cutanea, chiamata ghiandola sebacea. La maggior parte di queste ghiandole è associata ai follicoli piliferi e produce una sostanza oleosa, il sebo, che riveste il pelo rendendolo lucido, impermeabile e flessibile.
Oltre alle ghiandole sebacee collegate ai follicoli, ne esistono altre più grandi e indipendenti, localizzate sul mento, sulle labbra, alla base della coda e in altre zone. Queste ghiandole hanno nomi specifici e funzioni particolari: sono fondamentali per la marcatura olfattiva, un comportamento sociale molto importante nei gatti.
Ecco perché i gatti si strofinano contro le persone e gli oggetti di casa, premendo mento, labbra, testa e base della coda per marcare queste aree con secrezioni odorose.
- Le ghiandole sebacee sotto il mento sono chiamate “organo sottomentale” ed è proprio questa la zona più colpita dall’acne felina.
- Le ghiandole alla base della coda, invece, prendono il nome di “organo sopracaudale”. Quando qui compaiono alterazioni simili all’acne, la condizione cutanea viene definita “coda da stallone”, che sarà trattata in un articolo successivo.
L’acne del gatto inizia quando le ghiandole sebacee del mento e quelle circostanti collegate al pelo diventano iperattive, producendo una secrezione eccessiva che si presenta come accumuli giallastri o marroni sul pelo della zona.
Le aperture delle ghiandole si ostruiscono a causa di questa secrezione densa, unita all’eccesso di cheratina, formando comedoni (i cosiddetti “punti neri”). Da qui può svilupparsi un’infezione batterica delle ghiandole ostruite, che dà origine a pustole e ascessi, accompagnati da un’infiammazione dei follicoli piliferi (follicolite) e della pelle circostante (piodermite).
Sintomi dell’acne nei gatti
I primi segni di acne felina comprendono eccessiva untuosità e cambiamento di colore della pelle sul mento e sulle labbra. Possono comparire comedoni (punti neri) e punti bianchi. Con il peggiorare della condizione, l’infezione batterica dei follicoli piliferi e delle ghiandole sebacee porta a follicolite e piodermite: la pelle diventa arrossata, dolente e gonfia, e può trasudare pus.
Le zone interessate risultano dolorose e spesso pruriginose, spingendo il gatto a grattarsi ripetutamente su mento e labbra. Si osserva frequentemente perdita di pelo, con aree lisce, arrossate e prive di pelo. L’accumulo di secrezioni può dare origine a residui secchi, crostosi e simili a croste.
Una toelettatura insufficiente può peggiorare il problema, favorendo l’accumulo di secrezioni sul pelo.
Cause dell’acne nei gatti

Non abbiamo identificato chiaramente le cause dell’acne nei gatti, ma conosciamo diversi fattori che potrebbero contribuire. Alcuni gatti, ad esempio, potrebbero sviluppare l’acne se sono allergici alle loro ciotole per cibo o acqua.
Le cause dell’acne felina non sono ancora del tutto chiare, ma alcuni fattori che potrebbero contribuire includono:
- Sovrapproduzione di secrezioni dalle ghiandole sebacee per motivi sconosciuti
- Fattori genetici: il problema è più frequente in alcune razze, come i Persiani
- Possibili cause virali in determinati casi
- Allergie a oggetti specifici, come ciotole di plastica per cibo e acqua
- Presenza di sostanze irritanti nell’ambiente
- Allergie alimentari, che talvolta possono avere un ruolo
- Malattie autoimmuni in alcuni casi
- Infezioni fungine come la tigna
- Parassiti cutanei, ad esempio il Demodex che provoca la rogna
Diagnosi dell’acne del gatto
Se il veterinario sospetta che il tuo gatto possa soffrire di acne felina, potresti adottare le seguenti misure.
1. Raccolta di dati anamnestici dettagliati
Il veterinario prenderà in considerazione ogni aspetto della vita e della salute del gatto. Poiché esistono altre condizioni che possono provocare segni simili a quelli dell’acne felina, queste informazioni saranno utili per distinguere tra le diverse possibili cause.
2. Esame fisico
Il veterinario effettuerà un esame accurato del gatto, osservando eventuali altri segni fisici di malattia e valutando la presenza di condizioni che potrebbero essere associate al problema cutaneo.
3. Test cutanei
- La citologia cutanea (raccolta di un campione dalle lesioni con nastro adesivo) permette al veterinario di osservare al microscopio le cellule della pelle. In questo modo possono essere individuati un numero eccessivo di batteri (per infezioni secondarie) o lieviti, come la Malassezia.
- Le raschiature cutanee (eseguite con il bordo di una lama di bisturi premuta sulla pelle del gatto) servono a cercare parassiti come il Demodex al microscopio.
- La coltura fungina può essere effettuata su un campione di pelle per escludere la tigna.
- La coltura batterica, con test di sensibilità agli antibiotici, è utile nei casi in cui il gatto necessiti di un antibiotico mirato per risolvere infezioni profonde.
- Infine, può essere eseguita una biopsia cutanea per far esaminare le alterazioni al microscopio da un istopatologo: questo consente di arrivare a una diagnosi definitiva, anche se non è sempre indispensabile.
4. Altri test
- È probabile che il veterinario esegua anche altri esami del sangue, compresi i test diagnostici di routine come l’ematologia (emocromo) e i profili biochimici, per escludere eventuali cause sottostanti all’acne del gatto.
- In rari casi può essere richiesta una radiografia (raggi X) per verificare la presenza di malattie ossee o dentali che potrebbero provocare infiammazione nell’area di mento e labbra. Sarà il veterinario a valutare se indagini di questo tipo siano necessarie.
- Nei casi più gravi, potrebbe essere consigliata una visita presso un veterinario specializzato in dermatologia.
Quanto costa curare l’acne di un gatto?
È difficile stimare il costo del trattamento dell’acne felina, poiché la gravità del problema può variare molto. Un caso lieve può richiedere solo interventi minimi, mentre un caso grave può necessitare di esami e terapie prolungate per diversi mesi. È sempre consigliabile chiedere al veterinario un preventivo dettagliato prima di decidere di iniziare il trattamento.
Trattamento per l’acne del gatto

Oltre ad affrontare la causa sottostante dell’acne del tuo gatto, il trattamento può comportare la pulizia regolare della zona interessata.
Il livello di trattamento dipende dalla gravità del problema. In generale, ci sono due tipi di trattamento.
Trattamenti topici
- I casi lievi possono essere trattati con semplici prodotti topici, simili a quelli usati nell’acne umana, come shampoo, lavaggi o salviette antibatteriche e detergenti contenenti clorexidina, perossido di benzoile, acido salicilico e/o lattato di etile. In alcuni casi viene applicato due volte al giorno un unguento antibatterico specifico, come la mupirocina al 2%. Il veterinario può anche prescrivere altri unguenti antibiotici.
- Quando si accumulano secrezioni, può essere utile detergere le zone colpite con un batuffolo di cotone o un panno pulito, utilizzando una soluzione tiepida di acqua leggermente salata (1 cucchiaino in una pinta) oppure una soluzione di sali di Epsom (solfato di magnesio) nella proporzione di un cucchiaino e mezzo per pinta. Prodotti lenitivi come l’aloe vera possono aiutare, mentre altri rimedi come l’amamelide sono stati suggeriti: occorre però fare attenzione a non peggiorare l’irritazione, ad esempio se si trovano in una base alcolica.
- È inoltre consigliabile sostituire le ciotole di plastica con contenitori in ceramica o acciaio inox per il cibo e l’acqua.
Trattamenti sistemici
- Se i test cutanei indicano la presenza di gravi infezioni batteriche, possono essere prescritti antibiotici sistemici, preferibilmente scelti in base ai risultati dei test di sensibilità. Nei casi caratterizzati da forte arrossamento e infiammazione, il veterinario potrebbe raccomandare un corticosteroide, come il prednisolone, per ridurre l’attività di un sistema immunitario iperreattivo.
- Gli integratori alimentari a base di acidi grassi essenziali possono essere utili, così come in molte altre patologie cutanee, per migliorare la salute generale della pelle.
- L’isotretinoina, nota anche come acido 13-cis-retinoico e commercializzata con il nome Accutane, è stata utilizzata per l’acne umana e, in alcuni casi, consigliata per forme molto gravi di acne felina non responsive ai trattamenti convenzionali. Tuttavia, si tratta di un farmaco potente, con potenziali effetti collaterali molto seri, e può essere preso in considerazione solo sotto stretta supervisione veterinaria. Il prodotto non è autorizzato per questa patologia e la sua efficacia non è stata dimostrata.
Monitoraggio e prognosi
L’esame visivo delle aree cutanee colpite permette di valutare facilmente i progressi dell’acne del mento. La prognosi è in genere favorevole, poiché la maggior parte dei casi risponde bene alle terapie. È però frequente la presenza di un problema lieve ma persistente, che spesso richiede un trattamento di mantenimento, anche solo con prodotti topici.