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La mosca bot nei gatti si riferisce a un’infestazione causata dalle larve della mosca Cuterebra. In questo articolo vedremo che cos’è la cuterebriasi nei gatti, come riconoscerla, quali sono le opzioni di trattamento disponibili e alcune delle domande più comuni sull’argomento.
Cos’è la mosca bot nei gatti?
La mosca bot nei gatti è conosciuta anche come cuterebriasi, una condizione causata dalla mosca bot Cuterebra. Questa mosca colpisce più comunemente conigli e roditori, ma i gatti possono diventare ospiti accidentali.
A differenza di altre infestazioni da larve di mosca, in cui le uova vengono deposte direttamente sull’animale, la grande mosca Cuterebra non depone le uova sul gatto: per questo motivo non è coinvolta in modo diretto nello sviluppo della malattia nei nostri animali domestici.
La mosca adulta depone le uova sulla vegetazione che si trova vicino alle tane o ai nidi di conigli e piccoli roditori.
I gatti possono contrarre un’infestazione di mosche bot quando esplorano queste tane o nidi. Le uova si schiudono in risposta a un aumento della temperatura esterna e, una volta schiuse, le larve possono attaccarsi al pelo di un animale di passaggio. Da lì, migrano all’interno del corpo entrando attraverso il naso o la bocca.
La cuterebriasi nei gatti si manifesta più frequentemente alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno. Nelle zone con clima molto mite, però, può verificarsi durante tutto l’anno.
Le larve di mosca bot possono penetrare anche attraverso ferite aperte. A differenza di molte altre larve di mosca, però, quelle di Cuterebra non sono in grado di entrare direttamente nella pelle intatta.
Una volta entrate nell’organismo, le larve di Cuterebra tendono a migrare sotto la pelle, dove formano un piccolo nodulo chiamato warble. Questo nodulo presenta un foro di apertura, o fistola, che permette alla larva di respirare.
Dopo circa 30 giorni, la larva esce attraverso il foro respiratorio, cade a terra e si interra. A quel punto entra nella fase di impupamento, durante la quale rimane nel terreno per mesi o persino anni, fino a quando non emerge come mosca adulta.
Cause della mosca bot nei gatti
I gatti contraggono l’infezione da mosca bot solo entrando in contatto con le larve appena schiuse dalle uova deposte da una mosca adulta Cuterebra. Queste uova si trovano solitamente su foglie, erba o altra vegetazione vicino alle tane di conigli o roditori.
Essendo cacciatori naturali, i gatti spesso esplorano queste tane o nidi. Quando sfiorano la vegetazione dove sono presenti le larve appena schiuse, queste possono attaccarsi facilmente al loro pelo.
Sintomi della mosca bot nei gatti
Il sintomo più caratteristico della cuterebriasi nei gatti è la presenza del gorgheggio, il foro attraverso cui la larva di Cuterebra respira. In alcuni casi è possibile vedere direttamente la larva che si affaccia dal foro a intervalli di pochi secondi per prendere aria.
Il gorgheggio può comparire in diverse aree del corpo, ma le zone più comuni sono testa, collo e spalle. Di per sé non è sempre doloroso, ma il gonfiore locale o eventuali infezioni secondarie possono causare fastidio o disagio al gatto.
Altri segni clinici che si possono osservare nei gatti includono:
- Leccamento o grattamento eccessivo in una zona circoscritta, spesso attorno a testa o collo
- Una piccola area di pelo arruffato e disordinato, in particolare nella regione della testa o del collo
- Presenza di pus, poiché il gorgheggio può talvolta infettarsi
Complicazioni della mosca bot nei gatti

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Sebbene la larva di mosca bot si localizzi più spesso sotto la pelle, in alcuni casi può migrare verso altre parti del corpo.
Le aree in cui la larva di Cuterebra può spostarsi nei gatti includono:
- Occhio
- Cavità nasali
- Cervello
- Midollo spinale
Quando la Cuterebra migra in sedi diverse dal sottocute, i sintomi possono diventare molto più gravi.
Occhio (oftalmomiasi): la larva può localizzarsi nei tessuti intorno all’occhio, sotto la palpebra o nella congiuntiva, e in alcuni casi può persino penetrare all’interno dell’occhio stesso.
I segnali da osservare in caso di localizzazione della Cuterebra nell’occhio includono:
- Arrossamento oculare
- Gonfiore sotto o intorno all’occhio
- Ammiccamenti frequenti o strizzamenti dell’occhio
- Sfregamento dell’occhio con la zampa
- Secrezione oculare, soprattutto gialla, bianca o verde
Questa forma di infestazione può portare a cecità, ma di solito solo se la larva penetra direttamente all’interno dell’occhio.
Passaggi nasali: questa può essere una via di ingresso della larva di mosca bot nell’organismo. Dopo essere entrata, la larva potrebbe proseguire la migrazione fino a insediarsi sotto la pelle in un’altra zona, oppure restare accidentalmente bloccata all’interno dei passaggi nasali.
I segnali che possono indicare la presenza di una larva di Cuterebra nei passaggi nasali includono:
- Starnuti frequenti o attacchi di starnuti incontrollati
- Secrezione nasale, soprattutto di colore giallo, bianco o verde
- Secrezione nasale con tracce di sangue
Malattia neurologica: le larve di mosca bot possono migrare dai passaggi nasali attraverso i tessuti posteriori fino a raggiungere il cervello. In alcuni casi, sono state individuate anche nella parte anteriore del midollo spinale. Inoltre, se penetrano attraverso ferite aperte, possono anch’esse raggiungere il midollo spinale.
I possibili segnali di una localizzazione neurologica delle larve di Cuterebra sono diversi, ma i più comuni includono:
- Segni vestibolari, come inclinazione della testa, deambulazione in cerchio o improvvisi problemi di equilibrio
- Convulsioni
- Pressione della testa contro superfici dure (head pressing)
- Cambiamenti comportamentali improvvisi
In molti casi di malattia neurologica dovuta a Cuterebra, nelle settimane precedenti sono stati osservati starnuti acuti e ripetuti o altri segni delle vie respiratorie superiori. La presenza di Cuterebra dovrebbe quindi essere sospettata in qualsiasi gatto che mostri improvvisamente starnuti ricorrenti o sintomi respiratori che poi cessano, seguiti da una comparsa improvvisa di segni neurologici.
Diagnosi della mosca bot nei gatti
La forma più comune di cuterebriasi nei gatti, in cui la larva si trova all’interno di un gorgo cutaneo, può essere diagnosticata visivamente dal veterinario. In genere, la larva è osservabile mentre emerge dal foro del gorgo per respirare ogni pochi secondi. In alcuni casi, è necessario rimuovere pelo arruffato o detriti per poter vedere chiaramente il gorgo.
Le altre forme di cuterebriasi, invece, risultano più difficili da diagnosticare. Esistono infatti molte altre cause frequenti di malattie che interessano occhi, vie respiratorie superiori e sistema neurologico nei gatti.
Esiste un esame del sangue chiamato test ELISA che può rilevare la presenza di Cuterebra, ma potrebbe non risultare positivo nei gatti con infezioni recenti o acute. Le radiografie possono mostrare alcuni cambiamenti aspecifici dovuti alla migrazione della larva nel corpo, ma raramente evidenziano segni riconducibili in modo diretto alla mosca bot.
Se si sospetta la cuterebriasi a livello oculare, può essere necessaria la sedazione per permettere al veterinario di esaminare più accuratamente i tessuti sotto la palpebra o attorno all’occhio. Quando la larva migra all’interno dell’occhio, la diagnosi diventa molto più complessa. In questi casi, il rinvio a un oftalmologo veterinario può facilitare una diagnosi più rapida e precisa.
Se si sospetta che la migrazione delle larve di Cuterebra sia responsabile di malattia vestibolare, convulsioni o altri disturbi neurologici, la tomografia computerizzata (TAC) o la risonanza magnetica (RM) possono rappresentare l’unico metodo diagnostico affidabile per identificarne la presenza come causa principale.
La comparsa di sintomi neurologici in gatti molto giovani o in gattini giustifica il rinvio a un neurologo veterinario. Alcune patologie, come la toxoplasmosi o la peritonite infettiva felina (FIP), possono infatti produrre segni neurologici simili. In questi casi, lo specialista può aiutare a raggiungere una diagnosi più precisa e definitiva.
La Cuterebra che provoca sintomi respiratori può essere difficile da diagnosticare, poiché i segni clinici possono durare alcune settimane e poi scomparire quando la larva completa la sua migrazione attraverso le vie nasali.
In presenza di starnuti o secrezioni croniche, è possibile utilizzare un endoscopio per visualizzare direttamente una larva. Alcuni veterinari dispongono di questa attrezzatura, ma spesso è necessario il rinvio a uno specialista di medicina interna. Anche una TAC può rivelarsi utile per identificare la Cuterebra come causa di patologie nasali.
Trattamenti per la mosca del gatto nei gatti

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Se una larva di Cuterebra si trova all’interno di un warble sotto la pelle, il veterinario può rimuoverla con attenzione utilizzando una pinza. In alcuni casi può essere necessaria la sedazione, soprattutto se il gatto prova dolore o fastidio nella zona interessata.
Se la larva viene schiacciata accidentalmente durante l’estrazione, può rilasciare sostanze chimiche che provocano una forte reazione infiammatoria o allergica nel gatto. Per ridurre questo rischio, prima della rimozione il veterinario può somministrare uno steroide e/o un antistaminico, come la difenidramina.
Se nella zona colpita è presente un’infezione, il veterinario può prescrivere antibiotici.
Dopo l’uscita o la rimozione della larva, il foro cutaneo guarisce spontaneamente, di solito entro 2-3 settimane.
Quando è coinvolto l’occhio, il trattamento dipende dalla posizione della larva. Se si trova sotto la palpebra o nei tessuti congiuntivali, può essere rimossa con successo in sedazione profonda o sotto anestesia. Se invece la larva si trova all’interno dell’occhio, può rendersi necessaria l’asportazione chirurgica dell’intero bulbo oculare.
La forma neurologica della cuterebriasi nei gatti è particolarmente difficile da trattare. La malattia tende a progredire rapidamente mentre la larva continua a migrare e, purtroppo, molti gatti non sopravvivono a questa condizione.
Quando si sospetta questa variante, in alcuni casi è stato tentato l’uso di ivermectina insieme a steroidi. Anche nei gatti che riescono a superare la malattia, possono comunque rimanere deficit neurologici permanenti, come convulsioni, difficoltà di equilibrio o deambulazione e cambiamenti comportamentali o cognitivi.
Consigli per la cura del gatto
Se sospetti che il tuo gatto sia infettato da una larva di mosca Cuterebra, tieni presenti questi consigli importanti:
- Non tentare di far uscire la larva da solo. Anche se può sembrare la soluzione più immediata, il rischio è di danneggiarla, causando una forte reazione allergica nel gatto.
- Non somministrare ivermectina senza supervisione veterinaria. Questo farmaco non è approvato per i gatti e, se usato, richiede un dosaggio molto preciso in modalità off-label da parte di un veterinario.
- Se noti la presenza di una Cuterebra nella pelle del tuo gatto, porta l’animale dal veterinario il prima possibile. Sarà lui a rimuovere la larva in sicurezza, riducendo al minimo i rischi per il gatto.
Prevenzione della mosca bot nei gatti
Il modo più efficace per prevenire le malattie causate da Cuterebra è limitare l’accesso del gatto alle tane di conigli e roditori, dove la mosca adulta depone le uova. I gatti che vivono esclusivamente in casa hanno un rischio quasi nullo di contrarre questo tipo di infestazione. Per i gatti con accesso controllato all’esterno, il rischio può essere ridotto se conosci e riesci a limitare le aree in cui si trovano tane o nidi.
Tuttavia, nei gatti randagi o in quelli che si allontanano molto dalla proprietà, limitare l’esposizione risulta praticamente impossibile.
Attualmente non esistono prodotti specificamente approvati per la prevenzione delle infestazioni da mosche Cuterebra nei gatti. Tuttavia, ci sono evidenze che alcuni trattamenti topici insetticidi possano offrire un certo grado di protezione, come il fipronil (Frontline) e l’imidacloprid (Advantage II, Advantage Multi, Seresto).
Anche alcuni prodotti della classe dei lattoni macrociclici, come Interceptor e Revolution, potrebbero essere in grado di eliminare le larve nelle prime fasi della loro migrazione all’interno dell’organismo.
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