Gli anchilostomi sono un tipo di parassita gastrointestinale, cioè piccoli organismi che vivono nell’apparato digerente del gatto e possono causare problemi di salute. Tra gli altri parassiti intestinali comuni nei gatti troviamo ascaridi, tenie, coccidi e Giardia. Nel linguaggio comune, questi parassiti vengono spesso chiamati “vermi”.
Gli anchilostomi adulti sono molto piccoli (circa 3 millimetri di lunghezza) e vivono nell’intestino tenue del gatto, dove si nutrono del suo sangue. Le tre specie che possono infettare i gatti sono Ancylostoma tubaeforme, Ancylostoma braziliense e Uncinaria stenocephala, quest’ultima rara nei gatti negli Stati Uniti.
Cosa fanno gli anchilostomi nel corpo del tuo gatto?
Quando si attaccano all’intestino, gli anchilostomi rilasciano una sostanza anticoagulante che impedisce al sangue di coagulare e si nutrono del sangue del gatto. Possono staccarsi da un punto della parete intestinale e riattaccarsi in un altro, lasciando dietro di sé piccole ulcere sanguinanti nei siti precedenti.
All’interno dell’intestino, le femmine adulte depongono uova che vengono eliminate nell’ambiente con le feci. Una volta all’esterno, queste uova si schiudono e attraversano diverse fasi di sviluppo fino a diventare larve di terzo stadio.
Il ciclo di vita di un anchilostoma richiede la presenza di un ospite. Le larve non possono completare il loro sviluppo all’esterno: devono penetrare in un ospite, come il gatto, per diventare adulti. Tuttavia, le larve infettive possono sopravvivere nel terreno per diversi mesi se le condizioni ambientali sono favorevoli.
Come prendono gli anchilostomi i gatti?

I gatti contraggono gli anchilostomi quando ingeriscono le larve di anchilostomi, in genere quando camminano su una superficie contaminata. I gatti possono prendere gli anchilostomi attraverso la pelle o durante la toelettatura.
I gatti possono contrarre l’infezione ingerendo le larve di anchilostoma. Questo succede, ad esempio, quando camminano su superfici contaminate e le larve rimangono attaccate a pelle o pelo, per poi essere ingerite durante la toelettatura.
Tuttavia, l’ingestione non è l’unico modo di trasmissione: basta che il gatto cammini su superfici contaminate da feci, come una lettiera sporca o terreno infetto, perché le larve possano penetrare direttamente attraverso la pelle e causare l’infezione.
Tutti i gatti possono contrarre un’infezione da anchilostomi, ma il rischio è maggiore nei gatti che vivono all’aperto, in ambienti affollati come rifugi o allevamenti, o in condizioni igieniche precarie. I gattini possono infettarsi anche attraverso il latte materno, se la madre è portatrice di anchilostomi.
Questi parassiti sono zoonotici, cioè possono essere trasmessi anche alle persone. Inoltre, non colpiscono solo i gatti: anche i cani possono infettarsi con gli anchilostomi.
Sintomi degli anchilostomi nei gatti
Infestazioni gravi di anchilostomi, soprattutto della specie Ancylostoma tubaeforme, possono provocare anemia, diarrea e perdita di peso, con conseguenze particolarmente gravi nei gattini, fino a risultare potenzialmente fatali.
Al contrario, se il gatto ospita solo un numero ridotto di vermi, l’infezione può rimanere asintomatica e non dare segni evidenti.
Infestazioni più gravi di anchilostomi, soprattutto nei gattini molto piccoli, possono manifestarsi con uno o più dei seguenti sintomi:
- Lesioni sulla parte inferiore delle zampe e tra le dita
- Feci scure e catramose
- Diarrea
- Stipsi
- Gengive pallide
- Debolezza
- Perdita di peso o mancato aumento di peso nei gattini in crescita
Alcuni gatti con infezione da anchilostomi possono manifestare tosse. Questo accade perché, durante il loro ciclo di vita, le larve migrano attraverso i polmoni prima di raggiungere la loro sede finale nell’intestino.
Trattamento degli anchilostomi nei gatti

Una volta che il veterinario ha identificato l’infestazione da anchilostomi, si raccomanda il trattamento con un vermifugo appropriato.
L’unico metodo certo per diagnosticare gli anchilostomi nel gatto è l’esame di flottazione fecale. Il veterinario raccoglie un campione di feci e lo osserva al microscopio alla ricerca di uova di anchilostomi.
Il Companion Animal Parasite Council raccomanda di eseguire test di controllo per i parassiti intestinali nei gatti adulti almeno due volte l’anno, mentre nei gattini il controllo dovrebbe essere effettuato quattro volte durante il primo anno di vita.
Quando il veterinario conferma la presenza di uova di anchilostomi nelle feci del gatto, il trattamento prevede la somministrazione di un farmaco vermifugo in grado di eliminare i parassiti adulti. Dopo la prima dose, ne viene data una seconda a distanza di 2-4 settimane, per eliminare gli anchilostomi che nel frattempo si sono sviluppati.
Puoi ottenere il vermifugo direttamente dal veterinario oppure acquistare un prodotto da banco specifico per gatti online. In quest’ultimo caso, è sempre consigliabile chiedere al veterinario quale farmaco scegliere per essere sicuri della sua efficacia e sicurezza.

Gli anchilostomi adulti si attaccano alla parete intestinale dalla bocca usando i loro denti ricurvi, che assomigliano a uncini, da cui il nome comune.
Sebbene siano disponibili rimedi naturali da banco contro gli anchilostomi nei gatti, la loro efficacia non è paragonabile a quella dei vermifughi tradizionali.
I farmaci vermifughi per gatti, se usati correttamente, sono sicuri ed efficaci. È sempre consigliabile chiedere il parere del veterinario prima di somministrare qualsiasi trattamento, sia esso prescritto o acquistato senza ricetta.
I gatti o i gattini che sviluppano anemia, disidratazione o malnutrizione a causa di un’infezione da anchilostomi possono avere bisogno di cure aggiuntive, come trasfusioni di sangue, fluidoterapia e supporto nutrizionale.
Per prevenire l’infezione da anchilostomi e da altri parassiti intestinali, come gli ascaridi, i veterinari e il CAPC raccomandano l’uso di antiparassitari preventivi ad ampio spettro per tutto l’anno.
Alcuni prodotti preventivi mensili contro pulci, zecche e filariosi offrono anche protezione contro parassiti intestinali come anchilostomi e ascaridi. È fondamentale utilizzare esclusivamente prodotti specificamente etichettati per i gatti (mai quelli destinati ai cani) e chiedere al veterinario quale sia la prevenzione più adatta per il tuo animale.
Un’ulteriore misura preventiva consiste nel raccogliere e smaltire rapidamente le feci del gatto. Metti sempre le feci in un sacchetto di plastica prima di buttarle nella spazzatura e indossa guanti quando le maneggi, per proteggerti dal rischio di contatto con eventuali larve di anchilostomo.
Gli anchilostomi nei gatti sono contagiosi?
Sì. Un gatto infetto elimina le uova di anchilostomo con le feci, e queste si sviluppano in larve nell’ambiente. Se un altro animale domestico ingerisce feci contaminate o vi cammina sopra e poi si lecca le zampe, può contrarre l’infezione.
Anche le persone possono infettarsi. Questo accade di solito quando si cammina a piedi nudi su terreno o sabbia contaminati dalle feci di un gatto infetto. Le larve penetrano nella pelle e migrano sotto di essa, dove restano fino a morire dopo alcune settimane. Negli esseri umani le larve non diventano mai vermi adulti.
Nelle persone, l’infezione da anchilostomi provoca prurito e dolore dovuti sia alla migrazione delle larve sotto la pelle sia alla reazione immunitaria che si verifica quando queste muoiono. Questa condizione è conosciuta come migrazione larvale cutanea.
È comunque improbabile contrarre anchilostomi dal proprio gatto in casa, poiché difficilmente ci si ritrova a camminare a piedi nudi vicino ai suoi escrementi.