Amiamo i nostri gatti per tantissimi motivi: sono affettuosi, divertenti, buffi, adorabili e ottimi compagni di vita. Uno degli aspetti più affascinanti è che conservano ancora una parte selvaggia dei loro antenati, con cui condividono molti tratti.
Un gatto domestico, infatti, non è poi così diverso da un gatto selvatico. Rispetto ad altre specie, i gatti hanno subito un processo di domesticazione molto limitato. Conservano ancora numerose somiglianze con il gatto selvatico africano, Felis silvestris lybica, tra cui il forte istinto territoriale.
I gatti sono territoriali?
Uno dei tratti che i gatti hanno ereditato dal gatto selvatico è il loro forte istinto territoriale. A differenza dei cani, che generalmente vivono in gruppo e amano la compagnia dei propri simili, i gatti tendono a essere animali più solitari e decisamente indipendenti. Difendono e marcano il loro territorio in vari modi e, se necessario, sono pronti a combattere per proteggerlo.
Questo comportamento affonda le radici nei loro antenati selvatici, che conducevano una vita solitaria e dipendevano dalla caccia per sopravvivere. Si incontravano con altri gatti soltanto per riprodursi o per combattere, evitando per il resto ogni contatto.
Anche se i nostri gatti hanno ereditato dai loro antenati tratti territoriali e indipendenti, possono comunque imparare a convivere pacificamente con altri gatti. Ne è la prova il fatto che molte famiglie con più gatti riescono a mantenere un equilibrio sereno tra i loro animali. Tuttavia, perché ciò avvenga, è fondamentale che alcune esigenze di base vengano rispettate; se trascurate, possono portare a conflitti e litigi.
Uno degli aspetti più importanti è garantire che ogni gatto abbia accesso sufficiente alle risorse principali: ciotole per cibo e acqua, lettiere (almeno una per gatto più una extra), cucce, nascondigli e tiragraffi. Ognuno deve avere la possibilità di usare ciò di cui ha bisogno senza dover competere con gli altri. Inoltre, è essenziale che ci sia abbastanza spazio affinché i gatti possano allontanarsi e avere momenti di privacy. Questo riduce la competizione e abbassa notevolmente le probabilità di conflitti.
È altrettanto importante far sterilizzare i gatti, perché quelli non sterilizzati tendono a essere più territoriali e inclini ai conflitti. Anche l’uso di feromoni sintetici, come Feliway, può rivelarsi molto utile per ridurre lo stress e aiutare i gatti a sentirsi più tranquilli e al sicuro in casa.
Un altro metodo fondamentale che i gatti utilizzano per sentirsi sicuri e rilassati è la marcatura olfattiva. Si tratta anche del principale modo con cui definiscono e difendono il loro territorio. Approfondiamo questo comportamento nel dettaglio.
Come marcano il territorio i gatti?
I gatti marcano il loro territorio per sentirsi più sicuri nell’ambiente in cui vivono e per scoraggiare l’ingresso di altri gatti. Limitare l’accesso agli estranei è un modo efficace per ridurre il rischio di scontri fisici.
In natura, i combattimenti sarebbero stati molto rischiosi: le ferite riportate avrebbero potuto compromettere la capacità di cacciare e rappresentare un segno di debolezza. Per questo i gatti tendono a considerarli come ultima risorsa. Prima di arrivare a uno scontro diretto, preferiscono ricorrere alla marcatura olfattiva e, se incontrano un intruso, usare segnali visivi e vocali per comunicare la loro intenzione di difendere il territorio.
La marcatura avviene attraverso l’uso dell’olfatto: i gatti rilasciano odori che contengono feromoni, veri e propri messaggi chimici destinati ad altri gatti. Il loro olfatto è altamente specializzato e riesce a percepire questi segnali tramite l’organo vomeronasale, situato appena dietro gli incisivi superiori.
I feromoni presenti in un segno olfattivo forniscono moltissime informazioni. Un gatto può capire quanto tempo è passato da quando il segno è stato lasciato, il sesso del gatto che l’ha depositato, se è disponibile per l’accoppiamento e quali sono i confini del suo territorio.
I gatti utilizzano diverse strategie per marcare il loro territorio. Uno dei modi più comuni è tramite le ghiandole odorifere presenti sulle guance: strofinandosi contro mobili, recinzioni o persino contro di noi, rilasciano il loro odore e segnalano la loro presenza. Hanno ghiandole odorifere anche nelle zampe, che vengono attivate quando graffiano superfici: in questo modo lasciano sia un segnale chimico che un segno visivo, utile come deterrente per altri gatti.
Un altro metodo frequente è la marcatura con urina e feci. I gatti possono spruzzare piccole quantità di urina, dal forte odore, per segnalare il territorio. Questo comportamento, detto spruzzatura, è diverso dalla normale minzione: di solito avviene su superfici verticali, come muri o mobili, e può manifestarsi anche in casa, specialmente quando il gatto si sente minacciato o stressato.
Le feci hanno un odore marcato e, in condizioni normali, i gatti tendono a coprirle per non attirare l’attenzione e rimanere inosservati. Tuttavia, quando vogliono marcare il territorio, soprattutto se percepiscono una minaccia, possono lasciare le feci scoperte ai margini dei loro confini. Questo comportamento, usato come segnale di avvertimento per altri gatti, è chiamato middening.
Le gatte marcano il territorio?
Anche le femmine possono marcare il territorio, ma questo comportamento è molto più frequente nei maschi. In particolare, i maschi non sterilizzati sono i più territoriali, perché competono sia per il possesso del territorio sia per l’accesso alle femmine.
Le urine dei gatti maschi contengono concentrazioni più elevate di ormoni e feromoni rispetto a quelle delle femmine, ed è questo a spiegare il caratteristico e intenso “odore di gatto maschio” così facilmente riconoscibile.
Aggressività territoriale nei gatti
Come abbiamo visto, i gatti preferiscono evitare lo scontro diretto e utilizzano la marcatura come forma di comunicazione per ridurre i conflitti. Tuttavia, questo metodo non sempre funziona: può capitare che, nonostante i segni evidenti di marcatura, un gatto decida comunque di entrare nel territorio di un altro e di minacciarlo.
Quando ciò accade, i gatti gestiscono il conflitto con diversi approcci. Il primo passo è quasi sempre il linguaggio del corpo, accompagnato dalle vocalizzazioni. Miagolii forti, ringhi e sibili sono segnali comuni in questi battibecchi territoriali e rappresentano un avvertimento, una sorta di tentativo di risolvere la disputa senza arrivare subito allo scontro fisico.
I gatti usano spesso il linguaggio del corpo per intimidire l’avversario senza arrivare subito allo scontro fisico. Possono inarcare la schiena, gonfiare il pelo (piloerezione) e fissarsi a lungo negli occhi. Le cosiddette “gare di sguardi” terminano quando il gatto meno dominante distoglie lo sguardo, segnalando la resa. Anche se questi comportamenti possono sembrare molto aggressivi, rappresentano in realtà un modo per evitare il contatto diretto, che i gatti preferiscono scongiurare se possibile.
Se però il conflitto non si risolve in queste fasi, può sfociare in una lotta fisica, con graffi e morsi reciproci. I morsi di gatto sono particolarmente rischiosi perché possono provocare gravi infezioni e dolorosi ascessi che richiedono spesso cure veterinarie.
Quando due gatti conviventi mostrano aggressività tra loro, è consigliabile rivolgersi a un comportamentalista felino. È importante assicurarsi che entrambi abbiano risorse sufficienti (cibo, acqua, lettiere, tiragraffi, spazi sicuri) e valutare l’uso di un diffusore di feromoni sintetici per ridurre l’ansia. Inoltre, se un gatto urina in modo inappropriato, è fondamentale consultare il veterinario per escludere problemi medici come infezioni o patologie del tratto urinario.
I gatti sono territoriali nei confronti dei loro padroni?
I gatti sono animali territoriali e tendono a mostrare aggressività soprattutto nei confronti di altri gatti che invadono il loro spazio. Per loro, il territorio comprende le zone in cui mangiano, dormono e cacciano. Per sentirsi sicuri lo marcano con il proprio odore, e possono arrivare a marcare anche il loro padrone strofinandosi contro di lui: un gesto che rafforza il legame e trasferisce il loro profumo. In genere, però, i gatti non diventano né protettivi né aggressivi nei confronti delle persone con cui vivono.
Può capitare, tuttavia, che mostrino aggressività reindirizzata verso i proprietari. Questo accade, ad esempio, quando vedono un gatto estraneo dal balcone o dalla finestra e non possono raggiungerlo: la frustrazione accumulata può essere scaricata contro chi si trova accanto a loro in quel momento, anche se si tratta del loro umano di fiducia.