Se hai mai assistito all’accoppiamento tra gatti, potresti facilmente scambiarlo per una vera e propria rissa. Tra morsi, strilli e movimenti convulsi, persino il semplice stato di calore nei gatti appare come una situazione piuttosto drammatica.
Le gatte femmine sono poliestrali, cioè hanno più cicli riproduttivi durante l’anno, e si accoppiano più volte all’interno di ogni ciclo di calore. Per questo motivo, durante i mesi più caldi e luminosi, non è raro osservare comportamenti legati agli ormoni.
L’accoppiamento tra gatti è solitamente breve ma piuttosto intenso: la femmina spesso urla e cerca di liberarsi, probabilmente a causa della particolare anatomia del pene del maschio, che presenta piccole strutture uncinanti. L’atto, infatti, appare doloroso e drammatico.
Continua a leggere per scoprire di più sul ciclo riproduttivo dei gatti e su come gestire la situazione se non desideri ritrovarti con una cucciolata di gattini.
Cicli estrali nei gatti
Le gatte raggiungono la pubertà intorno ai 4-6 mesi di età. Una volta raggiunta questa fase, iniziano a manifestare cicli di calore regolari. Essendo riproduttrici stagionali, entrano in calore ogni 2-3 settimane durante i mesi più caldi e con maggiore esposizione alla luce. Nell’emisfero settentrionale, la stagione riproduttiva va generalmente da febbraio a ottobre. Le gatte che vivono esclusivamente in casa, invece, possono andare in calore durante tutto l’anno, se l’ambiente fornisce le condizioni adeguate.
L’estro, ovvero il periodo in cui la gatta è ricettiva all’accoppiamento, è generalmente facile da riconoscere. I principali segnali che indicano che una gatta è in calore includono:
- Tentativi continui di uscire o scappare attraverso porte o finestre aperte.
- Vocalizzazioni forti e persistenti, simili a un lamento più che a un normale miagolio; spesso sono così intense da far pensare ai proprietari che il gatto stia soffrendo.
- Rotolarsi sul pavimento e strofinarsi contro persone, superfici o oggetti.
- Movimento di impastare il pavimento con le zampe posteriori.
- Se accarezzata sulla schiena, può abbassare la parte anteriore del corpo sollevando il posteriore e spostando la coda da un lato all’altro.
- Leccamento frequente della zona genitale.
- Spruzzare urina all’interno della casa.
Il ciclo di calore di una gatta dura in media tra i cinque e gli otto giorni, anche se in alcuni casi può prolungarsi fino a circa 21 giorni. Se non avviene l’accoppiamento, la femmina non ovula e torna presto in un nuovo ciclo. Questo schema si ripete per tutta la stagione riproduttiva, a meno che non rimanga incinta. Dopo la gravidanza e il parto, il ciclo riprende rapidamente, consentendo alla gatta di tornare fertile in breve tempo.
Accoppiamento e riproduzione del gatto

Si pensa che il processo di accoppiamento felino sia doloroso a causa del pene uncinato (pungente) del gatto maschio.
Quando una gatta in calore incontra un maschio ricettivo, manifesta la sua disponibilità all’accoppiamento assumendo una postura caratteristica chiamata lordosi: piega le zampe anteriori abbassando il petto verso terra, mentre solleva il posteriore. La coda viene spostata di lato per esporre l’area genitale.
Durante l’accoppiamento, il maschio morde il collo della femmina per immobilizzarla e la monta. Il pene del gatto maschio è uncinato, ossia ricoperto di piccole spine cornee. Si ritiene che la loro funzione sia quella di stimolare l’ovulazione raschiando le pareti vaginali della femmina durante la penetrazione.
Il processo di accoppiamento nei gatti è reso doloroso dalla particolare anatomia del maschio, e la femmina spesso reagisce con urla, rotolandosi e cercando di sfuggire, mentre il maschio la immobilizza mordendole il collo. Subito dopo, la gatta manifesta una reazione post-accoppiamento caratterizzata da movimenti frenetici, rotolii e pulizia intensa, che possono durare fino a una decina di minuti.
Il rapporto sessuale tra gatti è rapido, violento e, almeno per la femmina, non sembra essere un’esperienza piacevole. L’accoppiamento è infatti guidato dagli ormoni e dall’istinto riproduttivo, più che da un aspetto di piacere, e ha una funzione prettamente biologica.
Le femmine possono accoppiarsi con più maschi in un breve lasso di tempo, anche con parenti stretti come padri o fratelli. Proprio perché l’accoppiamento è veloce ed efficace, una gatta non sterilizzata rischia facilmente di rimanere incinta in modo accidentale.
Come capire se una gatta è incinta

Il veterinario può aiutarti a determinare se la tua gatta è incinta.
L’ovulazione nelle gatte avviene tra le 20 e le 50 ore dopo l’accoppiamento, mentre l’impianto degli embrioni avviene intorno ai 12-13 giorni. La gestazione dura in media dai 64 ai 69 giorni. I segni che possono indicare una gravidanza includono l’aumento del volume addominale, un maggiore appetito e le ghiandole mammarie gonfie, anche se questi sintomi possono comparire anche in caso di gravidanza isterica.
La gravidanza può essere individuata con la palpazione dell’addome da parte di un veterinario, ma il metodo più accurato è l’ecografia. Si tratta di un esame sicuro sia per la madre che per i gattini e viene solitamente effettuato intorno ai 30 giorni dopo l’accoppiamento.
Le gatte partoriscono solitamente più cuccioli per volta, con una media di quattro o cinque gattini per cucciolata. Possono rimanere nuovamente incinte in tempi molto rapidi dopo il parto, anche mentre stanno ancora allattando i piccoli. In genere, le gatte affrontano il parto senza bisogno di assistenza, poiché il processo avviene in modo naturale e autonomo.
Ecco alcuni casi in cui è importante rivolgersi al veterinario durante il parto della tua gatta:
- Presenza di perdite verdastre o di più di qualche goccia di sangue mentre è in travaglio.
- Sforzi attivi che durano più di 30 minuti senza che venga espulso alcun gattino.
- Segni di esaurimento o stanchezza estrema.
- Un gattino bloccato nel canale pelvico: non tentare mai di estrarlo da solo, perché potresti causare gravi danni sia alla madre sia al piccolo.
- Problemi con il sacco amniotico o il cordone ombelicale: normalmente la madre li rimuove, ma le gatte alla prima esperienza possono avere bisogno di aiuto.
Sterilizzazione e castrazione nei gatti

La sterilizzazione è il modo migliore per garantire che i gatti non abbiano cucciolate indesiderate.
Poiché i gatti possono raggiungere la maturità sessuale già intorno ai 4 mesi e avere più cucciolate all’anno, la sterilizzazione rappresenta una scelta responsabile per i proprietari che non desiderano farli riprodurre. Nelle femmine, la sterilizzazione consiste nella rimozione chirurgica delle ovaie e dell’utero, mentre nei maschi la castrazione comporta la rimozione dei testicoli.
Questi interventi non solo impediscono la riproduzione, ma eliminano anche le influenze ormonali che determinano molti comportamenti indesiderati. È stato osservato, ad esempio, che i maschi non castrati tendono a vagare più lontano da casa e che sia maschi sia femmine cercano di scappare se percepiscono potenziali partner nelle vicinanze. Inoltre, la sterilizzazione contribuisce a prevenire diverse malattie dell’apparato riproduttivo, migliorando la salute e il benessere a lungo termine del gatto.