Basso livello di potassio nel sangue (ipokaliemia) nei gatti

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Il basso livello di potassio nel sangue (ipokaliemia) nei gatti è un disturbo abbastanza frequente. È dovuto a diverse condizioni specifiche. Questo articolo illustra i dettagli del problema. Scopriremo cos’è l’ipokaliemia nei gatti, come aiutare i gatti che ne soffrono e alcune domande frequenti.

Che cosa si intende per ipokaliemia bassa nei gatti?

Il livello normale di potassio nel sangue di un gatto dovrebbe essere compreso tra 3,5 e 5,5 mEq/L (3,5 – 5,5 mmol/L). Si parla di ipokaliemia quando il potassio scende al di sotto di questi valori. Al contrario, l’iperkaliemia indica che il potassio nel sangue è superiore a questa soglia.

Da dove prendono il potassio i gatti?

I gatti ricavano il potassio dal cibo. È un componente naturale presente in molti alimenti e una carenza legata a una dieta scorretta è rara in un gatto con appetito normale. Le principali fonti naturali sono carne, pollame e pesce, quindi qualsiasi alimento completo per gatti fornisce un buon apporto di potassio.

In quale parte del corpo viene immagazzinato il potassio?

La maggior parte del potassio presente nell’organismo si trova all’interno delle cellule. Una quantità minore ma costante si trova invece nel sangue e nei fluidi che circondano le cellule. Le membrane cellulari utilizzano un meccanismo di pompaggio attivo che mantiene il giusto equilibrio di potassio sia dentro che fuori dalle cellule.

Il gradiente di concentrazione tra compartimento intracellulare ed extracellulare è essenziale per il corretto funzionamento di alcune cellule, in particolare quelle muscolari. Quando i livelli di potassio si alterano, la funzionalità delle cellule muscolari può risultare gravemente compromessa.

Come si mantengono corretti i livelli di potassio nel sangue?

Gli ormoni del corpo, in particolare l’aldosterone prodotto dalle ghiandole surrenali, mantengono il livello di potassio nel sangue entro valori normali. Il potassio viene eliminato attraverso le urine e l’aldosterone regola la velocità con cui questo processo avviene.

Avere livelli normali di potassio è fondamentale per il corretto funzionamento di diversi sistemi dell’organismo, soprattutto per l’attività muscolare, incluso il muscolo cardiaco. Nei gatti, i disturbi legati al potassio sono piuttosto frequenti, ma poiché i sintomi possono essere vaghi e generici, la diagnosi è possibile solo tramite esami del sangue che misurano la concentrazione di potassio.

Sintomi di ipokaliemia nei gatti

La debolezza muscolare, tecnicamente chiamata “polimiopatia” (ovvero “malattia di molti muscoli”), è il segno clinico più evidente nei gatti con ipokaliemia. Questo avviene perché le cellule muscolari non riescono a funzionare correttamente a causa dello squilibrio di potassio tra interno ed esterno della cellula. Il sintomo più caratteristico è l’abbassamento del collo (ventroflessione). Inoltre, potresti notare che il gatto appare più debole del solito.

Altri segni possono essere meno specifici, come perdita di peso, debolezza diffusa, zoppia e torpore. I muscoli possono risultare dolorosi al tatto e, in alcuni casi, il gatto può avere difficoltà respiratorie dovute al coinvolgimento dei muscoli respiratori. Anche l’aumento della sete e della minzione (poliuria e polidipsia, PUPD) è un sintomo piuttosto comune.

Nei casi lievi, quando i livelli di potassio sono solo leggermente al di sotto della norma, potrebbero non esserci segni evidenti di malessere. Tuttavia, il potassio basso può comunque avere effetti importanti, come riduzione dell’appetito e alterazioni della funzionalità renale. Per questo motivo è utile controllare periodicamente i livelli di potassio nei gatti che possono essere predisposti a valori ridotti.

Cause di ipokaliemia nei gatti

Esistono numerose cause sottostanti l’ipokaliemia nei gatti che richiedono una diagnosi veterinaria.

Le cause principali di ipokaliemia nei gatti includono:

  • Malattia renale cronica (CKD) – Conosciuta anche come insufficienza renale cronica (CRF) o semplicemente insufficienza renale, è la causa più comune di ipokaliemia. I gatti affetti eliminano grandi quantità di potassio con le urine, per motivi non ancora del tutto chiari, con conseguente riduzione dei livelli di potassio nel sangue.
  • Disturbi gastrointestinaliVomito e diarrea, dovuti a diverse condizioni, provocano una perdita diretta di potassio attraverso i fluidi corporei.
  • Aldosteronismo primario – In questa rara patologia, un tumore della ghiandola surrenale produce livelli anormalmente elevati di aldosterone, causando un’eccessiva escrezione di potassio nelle urine.
  • Ipokaliemia ereditaria – È tipica nei gatti birmani e in altre razze correlate. Il meccanismo preciso non è ancora noto, ma si conoscono meglio i geni coinvolti. Oggi è possibile eseguire test sui potenziali riproduttori per verificare che non siano portatori.
  • Altre malattie – Più raramente, la carenza di potassio nel sangue può essere associata ad altre patologie (come l’ipertiroidismo) o comparire come effetto collaterale di alcuni farmaci, ad esempio i diuretici o altri medicinali usati per trattare malattie cardiache.
  • Forma lieve di ipokaliemia – Può manifestarsi quando un gatto mangia meno del solito o smette del tutto di alimentarsi, sviluppando anoressia.

Diagnosi di ipokaliemia

Se il veterinario ritiene che il tuo gatto possa avere livelli di potassio troppo bassi nel sangue, potrebbe essere necessario intraprendere alcune misure specifiche.

1. Raccolta di dati anamnestici dettagliati

Il veterinario prenderà in considerazione tutti gli aspetti legati alla vita e alla salute del tuo gatto. Poiché altri problemi possono provocare segni simili a quelli del basso livello di potassio nel sangue, questa valutazione aiuta a distinguere tra le diverse possibili cause.

2. Esame fisico

Il veterinario visiterà con attenzione il gatto, rilevando eventuali segni fisici di malattia ed escludendo altre possibili cause dei sintomi (ad esempio malattie cardiache, artrite, patologie della colonna vertebrale, ecc.).

3. Esami del sangue

I campioni di sangue sono fondamentali per dare al veterinario un’idea dei livelli di potassio nel sangue del tuo gatto.

La diagnosi specifica di ipokaliemia si ottiene misurando la concentrazione di potassio nel siero tramite un campione di sangue. In questo esame il veterinario può valutare tutti gli elettroliti, compresi i livelli di sodio e calcio, oltre al potassio.

È probabile che vengano eseguiti anche altri esami del sangue, come il pannello diagnostico di routine (ad esempio il glucosio), l’ematologia (emocromo completo o CBC) e i profili biochimici (inclusi parametri renali ed enzimi vari), per escludere eventuali altre cause che possano spiegare lo stato di malessere del gatto.

Gli esami del sangue possono anche rivelare la presenza di anemia, spesso associata all’insufficienza renale cronica, oppure un aumento dell’enzima creatinchinasi, legato a problemi di funzionalità muscolare.

Nei gatti più anziani, per escludere questa patologia piuttosto comune, viene spesso eseguito anche il test per misurare i livelli dell’ormone tiroideo.

5. Altri test

La radiografia (raggi X), l’ecografia e l’elettrocardiogramma (ECG) sono strumenti che il veterinario può utilizzare per valutare la salute del cuore del gatto. Anche l’analisi delle urine è comune, vista la relazione tra insufficienza renale cronica e ipokaliemia.

Sarà il veterinario a stabilire se questi esami più approfonditi siano necessari o meno.

Per la forma ereditaria di ipokaliemia, International Cat Care ha creato un registro dedicato agli allevatori con gatti sottoposti al test per il difetto genetico WNK-4. Questo è particolarmente rilevante per i gatti birmani e per razze affini come Asiatici, Australia Mist, Bombay, Burmilla, Cornish Rex, Devon Rex, Singapura, Sphynx, Tiffanie e Tonkinese.

Quanto costa curare un gatto con bassi livelli di potassio nel sangue?

È molto probabile che, oltre al basso livello di potassio nel sangue, il tuo gatto presenti anche altri problemi di salute. Non è possibile stabilire in anticipo il costo del trattamento, poiché entrano in gioco numerosi fattori che variano da caso a caso. Per questo è importante chiedere al veterinario un preventivo dettagliato prima di decidere se procedere con le cure.

Trattamento per bassi livelli di potassio nel sangue

Il trattamento immediato nei casi più gravi consiste nella somministrazione di potassio tramite fluidi endovenosi, di solito sotto forma di gluconato di potassio aggiunto alla terapia infusionale. È fondamentale calcolare con precisione la quantità da somministrare, perché livelli di potassio troppo elevati possono diventare pericolosi e causare aritmie cardiache.

Per il trattamento a lungo termine, la gestione è più semplice: al gatto viene somministrato un integratore orale di potassio. Sarà il veterinario a indicare il prodotto più adatto e il dosaggio corretto.

È importante ricordare che un gatto con ipokaliemia ha spesso bisogno anche di trattamenti per patologie concomitanti, come l’insufficienza renale cronica, i disturbi gastrointestinali o altre condizioni associate.

Monitoraggio e prognosi

Il livello di potassio nel sangue deve essere controllato regolarmente fino alla completa risoluzione dell’ipokaliemia nei casi acuti. Nelle situazioni croniche, è necessario eseguire periodici prelievi di sangue per assicurarsi che i valori di potassio restino all’interno del range normale.

Rimedi casalinghi

Non ci sono rimedi casalinghi realmente efficaci contro l’ipokaliemia, a parte garantire al gatto un’alimentazione di qualità, equilibrata e completa, insieme agli integratori prescritti dal veterinario.

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Dr. Pete Wedderburn, DVM

Il dott. Pete Wedderburn si è qualificato come veterinario a Edimburgo nel 1985 e gestisce il suo studio per animali da compagnia con 4 veterinari nella contea di Wicklow, Irlanda, dal 1991. Pete è noto come veterinario dei media con spazi regolari in TV, radio e giornali nazionali, tra cui una rubrica settimanale sul Daily Telegraph dal 2007. Pete è noto come "Pete the Vet" sulle sue affollate pagine Facebook, Instagram e Twitter, dove pubblica regolarmente informazioni su argomenti di attualità e casi reali dalla sua clinica. Tiene anche un blog regolare su www.petethevet.com. Il suo ultimo libro: "Pet Subjects", è stato pubblicato da Aurum Press nel 2017.